Come anticipato nello scorso articolo, oggi proponiamo un sunto del “Rapporto di Sostenibilità 2017”, presentato in occasione dell’assemblea annuale di Assofond, tenutasi a giugno negli stabilimenti IVECO di Brescia.

Nell’opinione pubblica alberga una visione ingiustificata dell’industria fusoria, legata a retaggi culturali del passato e a condizioni lavorative che non fotografano la reale entità del comparto di oggi. L’obiettivo dello studio commissionato da Assofond è appunto quello di far conoscere il volto delle fonderie italiane a tutti i soggetti con i quali il settore dialoga quotidianamente, con risultati e numeri che ne sottolineano l’ottimo stato salute. Il rapporto si riferisce agli anni 2015 e 2016 in funzione dei dati resi disponibili dalle diverse fonti impiegate.

 

UN’ECONOMIA SEMPRE PIÙ CIRCOLARE

Per rafforzare ulteriormente il ruolo chiave all’interno della manifattura del nostro Paese, le fonderie hanno lavorato duramente per limitare l’impatto delle loro attività, riuscendo a posizionarsi ai vertici dell’industria italiana per quanto riguarda gli investimenti in tecnologie ambientali (il 28,5% degli investimenti complessivi del comparto nell’anno 2015).

L’importanza delle tematiche trattate nello studio è stata classificata in base a due soggetti distinti:

  1. la stessa Assofond, analizzando le valutazioni ricavate dall’esperienza associativa, le sollecitazioni e pressioni ricevute dall’esterno e dall’interno e dalle notizie pubblicate dai media, che hanno permesso di dare un “peso” all’evoluzione dei fenomeni ambientali, economici e sociali
  2. gli stakeholder, raccogliendo gli spunti e le osservazioni degli interlocutori chiave per il comparto

 

Due matrici quindi, Assofond e stakeholder, che hanno portato alla selezione delle tematiche maggiormente cruciali: salute e sicurezza, energia, materie prime, rifiuti e circolarità. Proprio quest’ultimo argomento è forse il più sentito. La fonderia costituisce un elemento cruciale nel modello economico “circolare” in relazione al fondamentale contributo all’industria del riciclo e alle filiere coinvolte. Il getto, sia di metalli ferrosi sia di quelli non ferrosi, è un prodotto durevole che presenta cicli di vita molto lunghi e che, giunto al termine della sua utilità, è al 100% riciclabile per dare forma a nuovi prodotti. Una circolarità eterna e inesauribile.

Rapporto di sostenibilità 2017 - 3 sostenibilità

ALCUNI DATI

Negli ultimi anni, il settore delle fonderie di ghisa ha registrato una netto aumento della percentuale di utilizzo dei rottami  nella carica dei forni, con incrementi maggiori nel caso di fonderie che utilizzano forni elettrici. La percentuale di recupero è cresciuta dal 60% al 75% nell’arco di un singolo biennio (2013-2015).

Non solo un eccellente risultato a livello ambientale, ma anche economico: l’utilizzo intensificato di rottami ha consentito un risparmio energetico evidente. Nell’intervallo analizzato (2012-2013), il risparmio per il settore è stato circa di 7 milioni euro. Ennesima dimostrazione che gli investimenti ambientali ripagano anche economicamente.

Per approfondire l’argomento, potete consultare il rapporto completo di Assofond.