Fatturato e volumi in crescita per il comparto, che si conferma anello strategico della manifattura europea. “La fonderia italiana è prima per crescita nell’area euro grazie alle esportazioni. La politica non ceda a tentazioni protezionistiche e nazionaliste: siamo e dobbiamo rimanere europei”, ha dichiarato il presidente di Assofond Roberto Ariotti, in occasione dell’assembla annuale dell’Associazione Italiana Fonderie, tenutasi a Brescia negli stabilimenti IVECO.

I dati del 2017 fotografano un aumento di produzione del +7,1% e un fatturato oltre i 7 miliardi di euro (+8,6% rispetto al 2016), derivante per il 64% dall’export. In crescita anche gli investimenti per l’ambiente, in un settore strutturalmente al centro dell’economia circolare. Un interesse dimostrato anche dalla presentazione del primo “Rapporto di Sostenibilità delle fonderie” (che introdurremo in un prossimo articolo).

Un comparto in salute, consapevole della propria importanza nella manifattura italiana ed europea, ma al tempo stesso di svolgere un ruolo cruciale per il riciclo e riuso di materiali che altrimenti finirebbero in discarica, o peggio, dispersi nell’ambiente.

“La fonderia italiana nel 2017 – ha ribadito Roberto Ariotti – è stata la prima per crescita nell’area euro grazie in particolare alle esportazioni, che pesano ormai per il 64% del nostro fatturato e dimostrano senza timore di smentita che il nostro settore rappresenta una delle eccellenze dell’export italiano”.

I dati rafforzano la dichiarazione: le esportazioni della manifattura italiana complessivamente intesa sono cresciute del 12% tra il 2010 e il 2017, mentre quelle dei prodotti di fonderia hanno registrato un performance nettamente superiore, oltre il 30%.

Assofond

 

UNA PRODUZIONE SOSTENIBILE E CIRCOLARE

Come anticipato, la sostenibilità è stata un argomento cardine durante l’assemblea annuale, un’occasione per presentare il primo “Rapporto di Sostenibilità delle fonderie”: uno studio che ha scandagliato in profondità la realtà attuale delle fonderie italiane, confermandone la centralità nell’ambito di un’economia circolare.

La sostenibilità non è un vezzo o una moda: la crescita della popolazione impone a tutti di ripensare le nostre abitudini per non distruggere il pianeta. Il nostro settore – ha sottolineato Ariotti – da sempre mette in pratica un meccanismo di economia circolare molto avanzato. Grazie alle fonderie e alla loro tecnologie buona parte dei materiali metallici, giunti a fine vita, può essere riciclata e riutilizzata per realizzare nuovi prodotti”.

Secondo i dati del Rapporto di sostenibilità di Assofond, nel 2015 le fonderie italiane hanno destinato a interventi di riduzione dell’impatto ambientale il 28,5% del totale degli investimenti realizzati (il settore manifatturiero nel complesso e quello siderurgico si sono fermati rispettivamente al 2% e al 4,1%).

Nel prossimo articolo analizzeremo alcuni dati emersi dal Rapporto di sostenibilità di Assofond