La domanda di quest’anno è stata in calo del -6,4%, ma la vedremo risalire, secondo le previsioni, del +3,8% nel 2021. Ecco la situazione a giugno 2020 nel mercato dell’acciaio.

Dopo diversi mesi di contrazione produttiva, le conseguenze della pandemia hanno colpito anche il nostro settore, come prevedibile.
L’acciaio italiano ha subito una forte flessione nella produzione durante i mesi di quarantena, scendendo nell’output circa del -40% rispetto ai corrispondenti mesi del 2019.

I tre settori che maggiormente ne hanno risentito sono l’automotive (-35%), gli elettrodomestici (-25%) e la produzione di tubi (-22%), poiché sono quelli che in più grande quantità utilizzano l’acciaio per le loro produzioni.
Questa contrazione ha toccato fortemente il mondo dell’acciaio ma sembra aver escluso il minerale di ferro, che, grazie ad un acquisto in Cina, ha ricominciato a guadagnare numeri interessanti dopo la caduta dello scorso anno.

Secondo le previsioni, nonostante l’emergenza abbia completamente sconvolto l’economia mondiale, le dinamiche industriali dovrebbero tornare in una sorta di equilibrio paragonabile al pre-Covid già da luglio, sicuramente assistendo ad un riassetto dei mercati.
Interverrà lo Stato stimolando la domanda e rimettendo in moto l’economia o non sarà necessario?