Anche la nota mensile di Assofermet (associazione nazionale delle imprese siderurgiche) conferma il momento di debolezza del rottame e delle altre materie prime del comparto in generale.

A settembre si è confermato il trend negativo già delineatosi nel mese di agosto – precisa Assofermet – Il prezzo del rottame internazionale ha visto drastiche riduzioni a partire dalla seconda settimana di settembre. Ciò detto, negli ultimi giorni del mese sono stati registrati un maggior numero di acquisti di rottame, il cui effetto è stato quello di stabilizzarne il prezzo. Situazione ben peggiore è stata rilevata sul domestico, ove la quotazione del rottame ha subito fortissime diminuzioni”.

In questo contesto di mercato, la dinamica tra domanda e offerta si presenta in affanno anche sul fronte della raccolta, messa a dura prova dalla frenata dell’attività industriale. “È chiaro che il mercato è alla ricerca di un nuovo punto di equilibrio, in quanto i produttori continuano a rincorrere una domanda di prodotto finito che, per alcuni settori, come l’automotive, risulta essere ai minimi storici. Va tuttavia segnalato che alcune categorie di rottame come i “cesoiati” sono maggiormente richiesti dai produttori di lunghi”.

Discorso analogo anche per le ghise e le ferroleghe, allineate ai trend di fiacchezza del rottame. “Per quanto riguarda le ghise, non si segnalano offerte da parte di alcun produttore, in quanto gli stessi sono concentrati su altri mercati internazionali, nello specifico gli Usa, ove sono in corsa negoziazioni. È certo che le quantità che verranno destinate al mercato europeo e, in particolare all’italiano, saranno sicuramente marginali rispetto alle quote allocate in altri Paesi. Al momento, l’unica ghisa disponibile è quella “dal pronto” che, chiaramente, inizia a scarseggiare. Le ferroleghe di massa e speciali continuano a essere sotto pressione”.