L’indice relativo alla produzione industriale delle fonderie italiane scende a 96 punti, con una flessione dell’1,5% sul primo trimestre. Assofond, l’associazione di Confindustria che rappresenta un comparto fusorio di 1000 imprese e da 7 miliardi di euro, ha presentato oggi i dati aggiornati parlando di “quadro recessivo”.

Come si legge dalla nota congiunturale: “Il valore odierno è il punto più basso dal primo trimestre del 2017 e segna una perdita tendenziale, ovvero rispetto al secondo trimestre del 2018, pari al -5,6%. Questo, inoltre, risulta essere un trimestre già al ribasso, all’interno di un trend continuamente negativo, iniziato con il 2018, e che ha portato, già dal terzo trimestre dell’anno scorso, a una riduzione dei livelli produttivi al di sotto di quota 100. Se si considera la variazione cumulata da inizio anno, ovvero lo scostamento fra il primo semestre 2019 e il corrispondente periodo del 2018, la flessione è pari al -5,1% – spiega Assofond.

Alcuni dei più significativi dettagli di settore:

  • l’indice di produzione della ghisa arretra del -5,2% sui primi tre mesi dell’anno e si attesta a 95,7 punti sulla media del 2018
  • andamento dell’acciaio in controtendenza, cresce del +27,6% recuperando i cali evidenziati nell’ultimo trimestre del 2018 e nel primo del 2019
  • le fonderie di metalli non ferrosi registrano un nuovo minimo assoluto calando di un ulteriore -2,8% sul trimestre precedente

ariotti assofond

Il commento del Presidente di Assofond

“Abbiamo fiducia nel nuovo governo, ma è necessario mettere al centro la questione industriale. Recuperare il rapporto con l’Europa, che rappresenta il mercato fondamentale dell’industria italiana, e mettere lavoro e questione industriale al centro dell’azione di governo. Queste sono le nostre priorità, questo è quello che chiediamo con forza al nuovo governo, che speriamo possa segnare una discontinuità importante rispetto all’esecutivo precedente in fatto di politica industriale e di relazioni con gli alleati europei”, chiede Roberto Ariotti.

Il Presidente di Assofond esprime quindi soddisfazione per la ritrovata stabilità dopo un mese di crisi politica, ma ribadisce energicamente l’appello ad affrontare al più presto il nodo industriale, in un momento di grande affanno per le fonderie italiane.

“Anche il secondo trimestre ci ha visto rallentareprosegue Ariotti – sia pur con dinamiche differenti da comparto a comparto: le fonderie di ghisa, dopo un primo trimestre sopra i livelli medi del 2018, registrano un significativo contraccolpo nel secondo quarto; quelle di metalli non ferrosi non danno segnali di ripresa dopo diversi trimestri in calo, e solo quelle di acciaio rimbalzano su una posizione che potrebbe presagire un segnale positivo di recupero”.