L’Italia si mantiene, anche nel 2018, il secondo Paese in Europa per creazione di componenti metallici con la tecnologia della fusione, con 2,3 milioni di tonnellate di getti realizzati (in crescita dell’1,2% sul 2017), un fatturato complessivo di 6,8 miliardi di euro (+2,1% sul 2017) e un sempre maggiore utilizzo di materiali di riciclo come input (circa il 75% del totale). Questi alcuni dei dati emersi dall’assemblea annuale di Assofond, “La fonderia oggi e domani: sostenibile, circolare e sociale“, tenutasi a Treviglio lo scorso 5 luglio.

Tuttavia da luglio 2018 in poi, in linea con le oscillazioni dell’economia globale, anche il comparto fusorio ha fatto registrare un’importante frenata della produzione, che ancora oggi stenta a ricollocarsi sui livelli di un anno fa. Una fisiologica conseguenza dell’andamento di tutti i principali settori committenti (quello dell’automotive in primis), ma anche delle scelte politiche dell’ex governo che non si sono dimostrate allineate alle esigenze del mercato industriale.

“La fonderia italiana si conferma un’eccellenza nel panorama della meccanica mondiale – ha sottolineato il Presidente di Assofond Roberto Ariotti nel suo discorso di apertura Da qualche mese, però, qualcosa si è inceppato. Lavoriamo in una situazione congiunturale globale sfavorevole: ci sono i dazi di Trump, c’è la guerra commerciale con la Cina, c’è la Brexit. Potremmo essere alla vigilia di una tempesta perfetta. E in Italia, nel frattempo, c’è un governo che fa solo propaganda, che pensa ai minibot, che guarda con scetticismo all’Europa. Invece noi abbiamo bisogno di più Europa, abbiamo bisogno che non vengano imposte nuove tasse sui fattori produttivi (lavoro ed energia), abbiamo bisogno di protezione dal dumping sociale ed ecologico, abbiamo bisogno che si potenzino gli istituti tecnici e le forme di collaborazione fra scuole e impresa, abbiamo bisogno che si completi la transizione all’economia circolare e che si facciano passi avanti sui decreti end of waste”. 

Alcune delle considerazioni emerse

  • “Sarà un 2019 che probabilmente si chiuderà in difesa”

Il Presidente di Assofond esprime un giudizio crudo, ma improntato al realismo dell’andamento congiunturale. Un realismo che soprattutto dopo i confronti con i partner internazionali avuti al Gifa di Düsseldorf, pare mostrare all’orizzonte nuvole minacciose.

  • “La fonderia italiana si conferma un’eccellenza nel panorama della meccanica mondiale”

I momenti favorevoli che hanno spinto il ramo negli ultimi anni hanno permesso un rinnovamento, sia dal punto di vista della qualità che della efficienza e sostenibilità. Oggi però qualche ingranaggio si è bloccato – ammette lo stesso Ariotti – con la possibilità di mettere a rischio il comparto fusorio che conta 1000 aziende e che colloca la siderurgia italiana al 2° posto in Europa ed al 9° nel mondo.

Ariotti ha ribadito inoltre che la fonderia italiana rappresenta la spina dorsale non solo della meccanica italiana, ma anche di alcuni settori dell’auto tedesca impiegando ben 30mila addetti.

Ecco il video dell’intervento di Roberto Ariotti. Buona visione!